I dodici articoli scritti per la Società Dante Alighieri hanno rappresentato per me un percorso interiore di approfondimento sapienziale ed un incontro con il linguaggio metaforico del grande Poeta. La Sua Parola è musica che risuona nel corpo attraverso l’anima che scende e risale in una torre celeste, elemento simbolico molto presente nella Divina Commedia. Studiando i diversi gradi di lettura del Poemaho seguito il solco primigenio lasciato da Dante. Un solco che il Poeta spezza e riprende più volte per non renderlo manifesto. Gli articoli in apparenza non aventi un filo conduttore rappresentano “la ricerca dell’immagine” della studiosa d’iconografia ed iconologia delle opere d’arte e della ricercatrice di antropologia culturale che cerca di “riemanare” le tracce di una Tradizione antica ed ancestrale “italica” presente nella Commedia. Quell’immenso patrimonio filosofico ed ermeneutico della civiltà arcaica e medioevale che hanno “un punto e linea” comune.
Ogni Artista lascia sempre una Memoria, una matrice immortale e per trovarla spesso si devono percorrere strade diverse rispetto il cammino percorsoda altri scrittori. Si tratta dello studio dell’immagine nel linguaggio. La Parola è sempre figlia di una grande regina che è al di là dello specchio, per questo è bello tornare a quel punto iniziale capace di colmare le paure, eliminare il dolore, suscitare gioia e far accadere quella magia celeste che è la vita. Grazie Dante. Grazie alla Società Dante Alighieri.
Dante e l’Origine: uno studio di Giuliana Poli – Giovanni Sessa
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