Mostra di Giotto sulle vie Francescane

Venerdi 20 Aprile,  è stata inaugurata al Forte Malatesta di Ascoli Piceno, la Mostra di Giotto sulle vie Francescane, che rimarrà aperta fino al 4 Giugno, composta da venti riproduzioni tratte da disegni originali dell’Artista. L’allestimento è stato curato dal Consolato interprovinciale dei Maestri del lavoro, in collaborazione con l’Osservatorio per il monitoraggio per la pace e per la sicurezza, in sinergia con la Confederazione internazionale dei Cavalieri Crociati, il Comune, Provincia e Camera di Commercio di Ascoli Piceno.

Relatori della Mostra il Prof. Stefano Papetti Direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno  e la Dott.ssa Carolina Ciciola. All’inaugurazione un pubblico delle grandi occasioni ha visto la partecipazione dell’organizzatore dell’evento Dott. Alberto Amici dei Cavalieri del lavoro, del Sindaco Guido Castelli, dell’Assessore provinciale alla cultura Andrea Antonini , dell’Assessore comunale alla cultura Davide Aliberti. Ha dato lustro alla serata il Gran Cancelliere della Confederazione dei Cavalieri Crociati, altissimo personaggio di spicco del mondo culturale mondiale, Giorgio Cegna. Presente anche il Presidente Nazionale della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia, Amilcare Brugni, insieme ad una delegazione di oltre trenta soci del Consolato dei Maestri del lavoro della Provincia di Monza.

“La Mostra di Giotto” ha dichiarato il Prof. Stefano Papetti “è un’altra grande opportunità che ci è stata offerta dai Cavalieri del Lavoro, che già nel passato hanno portato ad Ascoli delle mostre di grande interesse, ultima quella dedicata alle macchine di Leonardo che ha avuto molto successo tra il pubblico adulto ma soprattutto tra gli studenti delle scuole. Quindi in questa linea ci è sembrato opportuno offrire l’ospitalità migliore che abbiamo, cioè il Forte Malatesta, per una Mostra che è dedicata alla riproduzione dei dipinti eseguiti da Giotto nella Basilica di Assisi, dove per la prima volta viene narrata in maniera così estesa la Vita di San Francesco. Questa è un’occasione molto importante, perché si tratta di bellissime riproduzioni stampate su tela del ciclo di affreschi della Basilica Superiore di Assisi e poi questo ci porterà credo anche a poter effettuare oltre ai collegamenti con le scuole, ai tanti turisti che vengono a visitare il Forte Malatesta, anche circuiti che consentono di conoscere meglio il Francescanesimo ad Ascoli”. Il Cavaliere Alberto Amici, organizzatore dell’evento, ha sottolineato come in un periodo come questo di crisi economica, se tutti si mettessero insieme per dare un apporto finanziario anche  minimo, si potrebbero organizzare eventi culturali e fare molti interventi nella città. L’importante ha ribadito Amici è agire con umiltà, con spirito di servizio, senza far prevalere l’egoismo, in quanto con le persone di buona volontà  si possono fare cose positive per la città e soprattutto per le scuole. Il Sindaco Guido Castelli soddisfatto di questo nuovo arricchimento per la città di Ascoli ha dichiarato che “Federico Zeri, amava ricordare come la grande svolta dell’arte italiana nel ‘900 è stata la fotografia perché gli studiosi potettero fotografare e studiare le grandi opere dei maestri. Allo stesso modo noi ringraziamo i Maestri del lavoro perché attraverso questa azione divulgativa hanno voluto consentire agli studenti ascolani di poter consentire alla “scintilla” d’innescarsi” Il Gran maestro Giorgio Cegna ha spostato l’attenzione sulla straordinaria figura di Giotto come Cavaliere Teutonico:“Tutti i volti dei quadri di Giotto sono volti Teutonici. Se vedete il quadro dedicato alle donne di Assisi non si può non osservare la bellezza di quei volti che sono germani. Quindi la sua pittura è importante per quello che ha fatto” Ancora Giorgio Cegna ha tenuto a sottolineare le utili iniziative dei Cavalieri dei Gran Maestri del Lavoro: “ L’arte la utilizzano tutti, il candidato politico parla sempre di cultura, arte, di pace, poi non fanno niente, io trovo straordinario quello che fanno i maestri del lavoro in Italia, i quali hanno cominciato ad apprezzare la possibilità che l’arte, può essere uno strumento importantissimo, in un momento in cui l’arte è stata abbandonata completamente da tutti, non è investimento, non è più niente, però quando c’è bisogno ricorriamo sempre all’arte, alla cultura e al dialogo”. Sul movimento culturale della città di Ascoli sulla figura di San Francesco è intervenuto anche l’Assessore alla Cultura della città Davide Aliberti il quale ha dichiarato che “San Francesco è un personaggio che a noi ha dato moltissimo ma che dobbiamo rivisitare alla luce di un periodo, il 1300, a cavallo dei papati di Nicolò IV, di Bonifacio VIII, periodo in cui si rimproveravano gli artisti di essere troppo condizionati. Nonostante questi rimproveri, l’artista già noto all’epoca che fu Giotto, dobbiamo considerarlo colui che riscopre la naturalezza del movimento nei dipinti. Per cui anticipo che nella città di Ascoli, faremo varie manifestazione culturali intorno a questi due grandi personaggi Giotto e San Francesco”.

Vita di San Francesco tra Ascoli Piceno e Assisi.

Riattivata dalla Provincia di Ascoli Piceno l’antica via di pellegrinaggio Ascoli-Assisi.

San Francesco nella sua vicenda biografica ha avuto varie interconnessioni ascolane, pensiamo che Nicolò IV , originario di Ascoli, è stato il primo francescano a diventare papa, senza dimenticare che San Giacomo della Marca, francescano nel secolo dopo, è stato il primo che ha istituito i Monti di Pietà che è stata la prima risposta storica all’usura del tempo. L’importanza di San Francesco in Ascoli, oltre ad essere testimoniata da una delle chiese più belle che si trova in Piazza del Popolo,  dal biografo Tommaso da Celano apprendiamo che San Francesco tra i suoi spostamenti tra l’Umbria, il Lazio e le Marche, sia passato qui ad Ascoli nel 1215 circa. Questo contatto  determinò l’adesione al francescanesimo di molti giovani rampolli o di buone famiglie del patriziato, ma anche di giovani donne divenute suore damianite, seguaci di Santa Chiara, istituendo il Convento di Santa Maria delle Donne, fuori Porta Romana. Sul percorso che il Santo fece ci sono testimonianze documentate. Quasi certamente Francesco passò per l’attuale Pedemontana come Venarotta, Comunanza, Amandola, Sarnano, Caldarola. Sulla base di queste notizie, l’Assessore provinciale alla cultura Andrea Maria Antonini ha dato l’impulso per riattivare questa via di pellegrinaggio. Il percorso è di circa 170 chilometri e va da Ascoli-Assisi e viceversa con dei punti di ospitalità convenzionati per i pellegrini. Per i gruppi che volessero partire, possono contattare la Confraternita di San Giacomo di Compostela il cui Priore è proprio l’Assessore Antonini. Un pellegrinaggio ci sarà nei prossimi giorni, nell’ambito del Festiva dell’Appennino. Si partirà ad Assisi il 25 Aprile e si arriverà ad Ascoli Piceno il 2 Maggio. Tutte le informazioni si possono trovare sul sito del festival www.festivadellappennino.it. Per le partenze future basta contattare la Confraternita o l’Assessorato provinciale della cultura. Con Francesco, si ha  l’opportunità di meditare sulla figura di Giotto quindi sul ruolo molto importante che questo artista ha avuto sul rinnovamento della pittura a cavallo degli ultimi anni del ‘200 a cavallo del ‘300, traghettando l’arte medioevale da quella ancora di matrice bizantina verso un codice linguistico italiano come già rilevavano gli studiosi del ‘300. Quindi questa mostra al Forte Malatesta è un momento importante non solo per conoscere il francescanesimo ad Ascoli ma anche  per conoscere meglio il ruolo di Giotto. Per esempio è una curiosità che pochi ascolani sanno che nella bellissima chiesa di San Gregorio che si trova alle spalle della Pinacoteca, un antico Tempio di Iside, all’interno c’è un affresco molto antico dove è rappresentato San Francesco che predica agli uccelli, un soggetto che è stato poi riprodotto quindici anni dopo  anche da Giotto negli affreschi della Basilica Superiore ad Assisi. Pare che quello sia il più antico dipinto che rappresenta quel soggetto, quindi abbiamo ad Ascoli una curiosità francescana ed è una rappresentazione più antica, dipinta da quella serie di artisti anonimi che lavoravano qui ad Ascoli nelle chiese più importanti tra il 1270 e il 1290.