AMANDOLA Una grande folla all’auditorium della Fondazione Carisap ad Amandola ieri per la presentazione del libro di Giuliana Poli “L’Antro della Sibilla e le sue Sette Sorelle”.
A dimostrazione che il mistero della Grotta e della “Grande Madre” tiene ancora banco sui Sibillini e può essere anzi la chiave di volta di uno sviluppo turistico futuro. Vittorio Virgili vice presidente della Fondazione Carisap ha ricordato il sostegno accordato all’iniziativa nell’ambito di un progetto culturale e di rilancio del territorio. Ed ha affascinato Stefano Arcella (storico delle religioni) che ha spiegato i rapporti tra fonti orali e simboli soffermandosi sulle peculiarità degli archetipi che riportano alla grotta della Sibilla, «una sorta di ponte tra umano e divino». Proprio grazie alla Sibilla emergono, è stato detto, le specificità culturali dei Sibillini. Così come la “sonorità” e la litania del canto, rappresentano l’elemento caratterizzante della Sibilla appenninica. Un suggestivo viaggio interiore, dal Guerin Meschino ai tempi nostri, quello tracciato da Giuliana Poli. La cui teoria (delle sette sorelle) ha trovato ieri l’appoggio e la convergenza, dopo una diatriba dialettica, anche di un gruppo di ricercatori che da tempo studia la Sibilla. Insomma oltre che un bel libro anche un punto di partenza per andare a fondo sul mito eterno di queste terre.
S.Bia.
Comments are closed